Il G7 della cultura di Firenze dimostra che l’Italia è in prima linea nella salvaguardia del patrimonio culturale materiale.
- Non potrebbe essere altrimenti, data la grandissima concentrazione di monumenti, siti archeologici e beni architettonici di cui è ricca, forse la più alta e importante al mondo.
- Bene quindi la tutela e soprattutto la valorizzazione di quella che può essere considerata la più importante “industria” italiana.
- Bene anche la difesa dalle calamità e dal terrorismo.
- Insomma tutto bene madama la marchesa, ma della tutela e salvaguardia delle professioni immateriali legate alla cultura, comprese quelle artistiche, quando si incomincerà a discutere?
- La cultura sarà il futuro di questo paese, se si terrà conto anche di queste. Quando si lanceranno segnali forti e chiari che dietro e oltre le pietre c’è tutto un variegato mondo fatto di performer dello spettacolo dal vivo e di professionisti che hanno bisogno di essere tutelati e valorizzati quanto le cose e le infrastrutture? In questo ambito e soprattutto a livello politico ci sarebbe necessità di un nuovo umanesimo, nel quale la persona ritorni al centro di ogni ragionamento.
- La cultura sarà il futuro di questo paese, se ci si occuperà e preoccuperà delle minoranze che vivono alle propaggini più remote dello sfavillante mondo dello Showbiz.
- Si è detto, o perlomeno si dirà nei futuri incontri, delle questioni fiscali non chiare e definite di questo settore che riguarda purtroppo solo una fetta esigua della popolazione? E ci si è espressi sulla necessità che i professionisti sono da considerarsi tali in questo settore come in tanti altri e che proporgli di esibirsi gratis nei musei sfiora l’immoralità?
- La Cultura sarà il futuro di questo paese, se tutti avranno pari dignità, stesse tutele o addirittura adeguate e mirate al settore d’intervento.
Mi auguro che da questo importante patto siglato a Firenze nasca il successivo desiderio e impegno di occuparsi anche di chi con la cultura ci vive, ci mangia (ma non solo a livelli eclatanti, c’è tutto un sottobosco lontano dalle luci della TV e del cinema e perfino di un certo teatro che deve essere protetto) e prova a rendere spiritualmente migliore il paese in cui ha deciso di restare e lottare anche e soprattutto per il futuro delle nuove generazioni.